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Domenico Rossi (PD): "Interrompere l'isolamento di Pino Masciari e garantire piena sicurezza alla sua famiglia"
Il Consiglio Regionale del Piemonte si mobilita per la protezione del testimone di giustizia Pino Masciari, simbolo della lotta alla 'ndrangheta
Il Consiglio Regionale del Piemonte si mobilita per la protezione del testimone di giustizia Pino Masciari, simbolo della lotta alla ‘ndrangheta. Domenico Rossi, Presidente della Commissione per la promozione della cultura della legalità e il contrasto ai fenomeni mafiosi del Consiglio Regionale del Piemonte, ha lanciato un appello urgente per interrompere l’isolamento e garantire la piena…
#&039;ndrangheta#Andrea Mantella#audizione Consiglio Piemonte#audizione pubblica#azione antimafia#coinvolgimento istituzioni#collaboratori giustizia#Commissione Legalità#condizione Masciari#Consiglio regionale#Consiglio Regionale Piemonte#contrasto crimine organizzato#coraggio denuncia#costruttori democrazia#Cultura della Legalità#denuncia contro mafia#denuncia mafiosa#diritto sicurezza#Domenico Rossi#Domenico Rossi PD#esempio giustizia#fenomeni mafiosi#inchiesta Factotum#isolamento istituzionale#Lotta alla mafia#lotta contro &039;ndrangheta#mafia Italia#Ordine del Giorno Masciari#Pino Masciari#presidente Commissione Legalità
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👉 Responsabilità erariale e paura della firma: interviene ANAC
🎙️ Audizione alla Camera sulla riforma del Codice della giustizia contabile
✅ Toccati molti temi scottanti nell'ambito della Pubblica Amministrazione
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Castagna del Partenio verso l'IGP, domani mercoledì 18 settembre la pubblica audizione
Si avvia a conclusione l’iter nazionale per la proposta di riconoscimento della Castagna del Partenio Igp. Domani (18 settembre), alle ore 18, presso la sala del Centro Congressi “De Simone” di Summonte, si terrà la riunione di pubblico accertamento convocata dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), dal Comitato Promotore “Castagna del Partenio IGP” e…
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Caso Giambruno, i servizi segreti non c’entrano: erano ladri i due sorpresi vicino alla sua auto
Caso Giambruno, i servizi segreti non c’entrano: erano ladri i due sorpresi vicino alla sua auto. Sembra essersi risolto un caso che, oltre ad aver attirato l'attenzione dell’opinione pubblica per giorni, aveva smosso i vertici delle autorità di polizia per mesi. Due uomini, nella notte del 30 novembre 2023, si erano avvicinati con fare sospetto all'auto di Andrea Giambruno, ex compagno della Presidente del Consiglio Meloni. Per settimane si è cercato di capire chi fossero, arrivando persino ad ipotizzare un coinvolgimento di uomini dei servizi segreti. Oggi, finalmente, stando alla ricostruzione ufficiale, si sa che si trattava semplicemente di presunti ladri: due uomini che di notte cercavano delle parti di ricambio da rubare, ma senza alcun interesse per la premier Meloni. L'auto in questione si trovava sotto l'abitazione della Presidente del Consiglio e così un agente di sorveglianza aveva fermato gli uomini, chiedendo cosa stessero facendo. I due, che armeggiavano con una torcia in mano, avevano detto di essere loro colleghi, agitando un presunto distintivo e andandosene prima di essere identificati. Poco dopo, però, un rapido controllo aveva mostrato che non si trattava di poliziotti. Il caso aveva messo in allarme il capo della polizia Vittorio Pisani e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Il sospetto era che, visto l'avvicinamento all'auto di Giambruno (sebbene in quel periodo fosse avvenuta da poco la separazione pubblica tra i due), ci fosse un tentativo di tracciare Meloni. Alfredo Mantovano, il sottosegretario con delega ai Servizi, aveva parlato del caso davanti al Copasir il 4 aprile. Pochi giorni fa, sempre lo stesso sottosegretario ha confermato pubblicamente che non c'è stato alcun coinvolgimento dei servizi nel caso e che Meloni non è mai stata a rischio. “Dell'episodio accaduto sotto l'abitazione del Presidente del Consiglio nella notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre, mentre il Presidente Meloni era impegnata in una missione all'estero, ho puntualmente riferito - quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica - nella mia ultima audizione al Copasir il 4 aprile scorso. Non ho difficoltà a ribadire quanto già chiarito nella sede parlamentare propria, e cioè che gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell'intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento nell'episodio di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del Presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”. Recita così una nota del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Arera, spesa per la luce minore sul tutelato che sul libero
“La spesa stimata per l’elettricità nel 2024 per i clienti del mercato libero è di circa 38 centesimi di euro al kilowattora, mentre per i clienti del servizio di maggior tutela è sui 33 centesimi di euro al kilowattora”. Lo ha detto il presidente di Arera, l’agenzia pubblica per l’energia, Stefano Besseghini, in audizione davanti alla Commissione Attività produttive della Camera. Il 1/o…
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19 set 2023 18:32
COSA C’E’ DIETRO LA SCELTA DI GRATTERI COME NUOVO CAPO DELLA PROCURA DI NAPOLI? LA NOMINA BEN ACCOLTA DAL CENTRODESTRA, È STATA FAVORITA DAL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO. L’EX MAGISTRATO HA UN RAPPORTO PERSONALE MOLTO STRETTO CON LUCIANO VIOLANTE E, SOPRATTUTTO, CON MARCO MINNITI, AMICO DI GRATTERI E CALABRESE CON LUI. L’EX MINISTRO E MANTOVANO SI SAREBBERO INCONTRATI A PALAZZO CHIGI. L’AMORALE DELLA FAVA È CHE IL PD NON ESISTE PIÙ PERCHÉ… - LA RISPOSTA DI GRATTERI A CHI LO ACCUSA DI "OPERAZIONI SHOW" O DI ESSERE "UNO SCERIFFO" -
Dagonews
La nomina di Gratteri a capo della Procura di Napoli, ben accolta dal centrodestra, è stata favorita dal sottosegretario Mantovano. L’ex magistrato ha un rapporto personale molto stretto con Luciano Violante e, soprattutto, con Marco Minniti, amico di Gratteri e calabrese con lui.
L’ex ministro dem, da sempre attento alle questioni legate all’intelligence e ai migranti, avrebbe incontrato lo stesso Mantovano a Palazzo Chigi per discutere di flussi migratori e strategie politiche nel Nord Africa.
L’amorale della fava è che il Pd non esiste più perché se fosse stato ancora rilevante il potere di influenza dei democratici, Gratteri non ce l’avrebbe fatta. Fu proprio Napolitano a stoppare la nomina dell’ex procuratore di Catanzaro a ministro della Giustizia del governo Renzi…
“MA QUALE SCERIFFO! PER ME PARLANO LE SENTENZE E BASTA”
Gianni Barbacetto per il "Fatto quotidiano" - Estratti
Nicola Gratteri è appena stato nominato procuratore della Repubblica a Napoli: “Sono onorato. Si tratta di una realtà complessa. Il mio impegno è quello di dare il massimo per proseguire il percorso fatto dai miei predecessori e di valorizzare al meglio tutte le professionalità e le risorse presenti”.
Il Csm si è diviso sulla sua nomina. Come lo spiega?
Non mi aspettavo certo l’unanimità, non sono stupito. Ho ascoltato il dibattito del plenum del Csm e ho apprezzato molto quegli interventi che hanno valorizzato dati oggettivi, senza farsi condizionare da ricostruzioni parziali dell’istruttoria.
Alcuni suoi colleghi, dopo la diffusione di stralci della sua audizione, hanno fortemente criticato alcune sue affermazioni.
È vero, ho detto quanto c’era scritto, ma erano dichiarazioni che facevano parte di un discorso molto più ampio. Non era un giudizio sui sostituti della Procura di Napoli, che non conosco e quindi mai avrei potuto giudicare.
(...)
Le hanno già fatto una critica preventiva: ha esperienza soltanto nel contrasto alle mafie e poca visione d’insieme.
Chi mi critica non sa che la Procura di Catanzaro ha condotto inchieste su vari fronti: l’abusivismo edilizio, anche attraverso lo strumento delle demolizioni, i delitti contro la pubblica amministrazione con significativi risultati, le violenze di genere e i reati finanziari. Anzi, proprio così si è potuto constatare come la ’ndrangheta si stia dedicando alla finanza e meno al traffico di droga, un reato che fa correre maggiori rischi.
L’hanno accusata di essere un magistrato-sceriffo.
Non ho mai capito cosa vuol dire. Ho sempre lavorato con il codice in mano, se non ci sono le condizioni per arrestare o processare, sono il primo a fermarmi. Ciò che non tollero è non indagare o fare distinguo, per ragioni metagiuridiche. Tutti sono uguali di fronte alla legge. Se ci sono le prove si procede, altrimenti no.
(...)
L’hanno anche accusata di aver fatto indagini-show per attirare visibilità.
Rispondo con le sentenze. Le cosiddette operazioni show, approdate a giudizio, stanno ottenendo conferme in primo grado, appello e Cassazione. Chi mi accusa di fare indagini che finiscono nel nulla, cita sempre le stesse due o tre. Come se avessi fatto solo queste.
È stato dipinto come un magistrato vicino al centrodestra di Giorgia Meloni e, contemporaneamente, come troppo critico nei confronti del governo Meloni.
Non sono legato ad alcuno schieramento politico. Come tutti ho le mie idee ma le tengo per me, è importante anche apparire indipendente, oltre che esserlo. Non faccio il tifo per questo o quel governo. Se vengono proposte buone riforme, il governo ha il mio plauso, altrimenti, le mie critiche.
(...)
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Audizione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, davanti alla commissione di Vigilanza Rai
Per il pagamento del canone, il governo punta ad andare oltre la modalità della corresponsione all’interno delle bollette per l’energia elettrica. Nel breve potrebbe valutarsi «l'ipotesi di scorporare dal pagamento del canone la quota di investimenti sostenuti dalla Rai tra i quali quelli volti a ottimizzare la capacità trasmissiva e il livello di copertura delle reti Rai».E si parla di «300 milioni» che potrebbero essere posti «a carico della fiscalità generale». Nel medio periodo «è doveroso interrogarsi sulle forme di ampliamento del presupposto d'imposta». Finora ci si è limitati al possesso di un apparecchio televisivo. Ma la cosa cambierebbe se «il presupposto dell'imposta venisse individuato nel possesso di un'utenza telefonica mobile». Dal canone 1,85 miliardi Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti , nel corso dell’audizione davanti alla Commissione di Vigilanza Rai. Con il tema canone nella veste di tema clou di una discussione sul presente e sul futuro della Tv pubblica che dalla canone riceve 1,85 miliardi di euro «in base al consuntivo 2022 e nell’assestamento 2023». No a diktat di Buxelles L’audizione del ministro dell’Economia ha comunque messo un punto fermo sull’idea della necessità di togliere il canone dalla bolletta in ossequio a indicazioni provenienti dalla Commissione Ue. Nulla di tutto ciò e nessun diktat da Bruxelles. «Si sono svolte diverse interlocuzioni con la Commissione europea al fine di verificare se l’eliminazione del pagamento del canone Rai rientrasse nella realizzazione dell’obiettivo del Pnrr», in particolare della terza rata, «che prevede proprio la progressiva rimozione dell’obbligo per i fornitori di riscuotere oneri non collegati al settore dell’energia. Tali interlocuzioni hanno portato a ritenere che tali oneri potessero permanere in bolletta e nella legge di bilancio 2023, seppure si tratti di una presunzione di carattere tecnico, è stato previsto un meccanismo di progressiva eliminazione degli altri oneri impropri, come quelli relativi alla denuclearizzazione non più presenti in bolletta da quest’anno». Ipotesi ricorso alla fiscalità generale Questo non vuol dire che non ci sia una volontà di «interrogarsi su nuovi possibili modelli di finanziamento del servizio pubblico anche guardando all’esperienza degli altri Paesi». In questo quadro il ministro Giorgetti ha ribadito che esiste una «pluralità di ipotesi di riforma del canone Rai allo studio» per il quale è stato «convocato uno specifico tavolo presso il Mef». E quindi: «in un’ottica di breve periodo l’ipotesi potrebbe essere scorporare dal pagamento del canone una quota relativa agli investimenti sostenuti dalla Rai, a sostegno per esempio della capacità trasmissiva». Attualmente si tratta di «circa 300 milioni annui che verrebbero posti a carico della fiscalità generale, riducendo il canone di abbonamento». Dal possesso di televisori a utenze telefoniche Un cambiamento si avrebbe «qualora il presupposto diventasse il possesso di un’utenza telefonica mobile». Oggi «sono 21 milioni i cittadini che lo pagano, mentre le utenze telefoniche attiva sono 107 milioni». Questo meccanismo comporterebbe però «problemi di applicazione, relativi al calcolo di utenze per nucleo familiare: andrebbe individuato un tetto massimo per evitare il pagamento di una somma più elevata». Ogni ipotesi di revisione «deve prendere le mosse da una chiara definizione degli oneri del servizio pubblico, dalla garanzia della sostenibilità degli investimenti, da un’attenta revisione delle dinamiche di spesa dell’azienda». Read the full article
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Bankitalia, gli interventi sui bonus vanno sempre coperti - Economia
“Qualunque intervento di revisione delle agevolazioni esistenti ha effetti sul bilancio e se non coperto da nuove entrate o minori spese va valutato in termini di finanza pubblica perché il debito è alto”: lo ha detto Giacomo Ricotti, capo del servizio assistenza e consulenza fiscale di Bankitalia, in audizione al Senato. La dinamica del debito “risentirà della spesa sociale, dei tassi di…
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Bankitalia, gli interventi sui bonus vanno sempre coperti
DIRETTA TV “Qualunque intervento di revisione delle agevolazioni esistenti ha effetti sul bilancio e se non coperto da nuove entrate o minori spese va valutato in termini di finanza pubblica perché il debito è alto”: lo ha detto Giacomo Ricotti, capo del servizio assistenza e consulenza fiscale di Bankitalia, in audizione al Senato. La dinamica del debito “risentirà della spesa sociale, dei…
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Darsena Europa, per Pisa: "Serve documento programmatico. Ferrovia, erosione e Darsena vanno legati assieme"
Darsena Europa, per Pisa: "Serve documento programmatico. Ferrovia, erosione e Darsena vanno legati assieme"
Giovedì 26 gennaio 2023 a Pisa si parla di Darsena Europa La prima commissione consiliare permanente Assetto e uso del territorio (ambiente, urbanistica, edilizia privata e traffico), lavori pubblici (piano delle opere pubbliche, edilizia pubblica ed urbanizzazione primaria) si è riunita ed ha ascoltato in audizione l’ingegnere Enrico Pribaz L’ingegnere Enrico Pribaz è il responsabile unico del…
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"I giuristi non usano mezzi termini e chiariscono: Per dirla in poche parole da un punto di vista legale: ordinando la vaccinazione obbligatoria, lo Stato sta uccidendo intenzionalmente delle persone".
#vaccino#vax#no vax#mondo marcio#germani#salute#sanità#covid#società malata#zombie#società#svegliatevi#manipolazioni#aprite gli occhi#sistema#dittatura#controllo#correlazioni#genocidio#verità
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Sfratti anche a Natale, perché le parole della ministra Lamorgese sono gravi Egregia ministra Lamorgese, tra qualche giorno si festeggia il Natale. Il Natale è la storia di un bambino straordinario figlio di profughi, fuggiti da una repressione, rifugiati in una grotta, che oggi potremmo definire dei precari. Probabilmente, anche Lei, si è accinta a realizzare il presepe di quella famiglia, che, in un luogo precario, una grotta, per giunta occupato, vi si rifugia per dare la vita a quel bambino straordinario. Contestualmente Lei lo scorso 14 dicembre, durante una audizione presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato, quindi in un luogo istituzionale, in relazione al Prefetto di Milano che aveva espresso l’intenzione di sospendere gli sfratti fino al 15 gennaio 2022 per garantire i servizi di controllo relativi al Covid, ha dichiarato: “Sulla frase attribuita al prefetto di Milano riguardo all’impossibilità di garantire l’esecuzione degli sfratti con le forze di polizia disponibili a causa del rafforzamento dei controlli sul green pass, posso dire che non corrisponde al pensiero del prefetto né dell’amministrazione dell’Interno. Ci siamo sentiti, evidentemente era un momento di particolare pressione, ha fatto una dichiarazione un po’ incauta che non corrisponde a quelle che sono le forze messe in campo per garantire anche altri servizi”. ...Lei afferma che l’esecuzione di sfratti di famiglie sia per lo Stato solo un “servizio”? So, però, che nessun parlamentare, nessun sindaco, nessun talk show, nessun giornale ha stigmatizzato o commentato le sue parole. Anzi un comunicato stampa di Walter De Cesaris, Segretario Nazionale Unione Inquilini, che commentava le sue parole, è stato letteralmente oscurato. Nessuna agenzia di stampa, nessun giornale, nessun tg, nessuno talk show ha osato pubblicarlo o farne oggetto di questione da affrontare. Vede ministra Lamorgese, certo esistono le sentenze che vanno eseguite, ma, al contempo, esistono le Convenzioni internazionali che lei e il governo sono tenuti, e si sono impegnati, ad attuare. Queste Convenzioni affermano, ad esempio l’art.11 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, che l’alloggio è un diritto e che prima dello sfratto deve essere garantito il passaggio da casa a casa, veda i commenti n. 4 e 7, dell’Onu all’articolo 11 del citato Patto. Un Patto che l’Italia ha persino ratificato con la legge n° 881 del 1977. Ministra Lamorgese le sue affermazioni sono gravi anche da un’altra visuale. Quella culturale, quella etica, quella sociale. Definire le esecuzioni di sfratto che vedono famiglie con bambini, persone disabili, anziani o malati, dei “servizi da espletare”, è un messaggio che ha un impatto enorme della cui portata forse lei non si rende conto. Le sue parole traslano l’ambito umano in quello freddo di uno Stato, che incapace di attuare Convenzioni internazionali e di affrontare e rispondere alla precarietà abitativa con misure adeguate, risponde come l’esercito romano che cercava il bambino Gesù, per impedirne la nascita. Quel bambino nato in una grotta occupata e da profughi. Ministra Lamorgese quello che lei definisce “servizi” sono la negazione della portata del presepe che lei ha realizzato nella sua abitazione. Quando guarderà il suo presepe, ministra, ripensi alle sue parole espresse nella Commissione Affari Costituzionali. Oppure lo tolga come “servizio” da espletare. Infine ricordi al Consiglio dei ministri che tra i “servizi” da espletare ci sarebbero quelli di dotare l’Italia di quella infrastruttura sociale strategica e strutturale che sono le case popolari. Per un governo dovrebbe essere una priorità attuare politiche che consentano di dare una casa popolare alle 650.000 famiglie nelle graduatorie comunali, alle circa 50.000 famiglie che ogni anno subiscono una sentenza di sfratto, alle circa 30.000 famiglie che si vedono lo sfratto eseguito con la forza pubblica, che diventa l’unica presenza dello Stato, nella sua faccia meno inclusiva. Se avessimo un numero adeguato di case popolari, ovvero l’unico “servizio” di infrastruttura sociale strategica e strutturale che dovrebbe offrire il governo, potremmo persino facilitare i suoi “servizi” si chiamerebbero passaggi da casa a casa. Massimo Pasquini, attivista per il diritto alla casa
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💰 Superbonus 110 e Bonus facciate: gli effetti macroeconomici delle agevolazioni
📊 Ecco i dati presentati da ISTAT In audizione alla Camera
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Ragusa: violenza sessuale su una giovane donna, fermato un extracomunitario
Ragusa: violenza sessuale su una giovane donna, fermato un extracomunitario. I Carabinieri della Stazione di Ragusa Principale, coordinati nelle indagini della Procura della Repubblica del capoluogo ibleo, nella serata di martedì 6 febbraio hanno raggiunto e sottoposto a fermo di indiziato di delitto un cittadino extracomunitario ritenuto responsabile di una violenza sessuale perpetrata circa due settimane prima in città. I fatti in una normale tarda mattinata di fine gennaio. La vittima, una giovane ragazza straniera, dopo aver terminato la propria giornata di studi, rincasando era stata aggredita alle spalle da uno sconosciuto che l'aveva dapprima scaraventata a terra ed aveva poi tentato di immobilizzarla dopo essersi denudato. Provvidenziale l'intervento di una passante che, camminando a breve distanza, ha assistito alla scena e, udite le grida di aiuto della giovane, si è subito precipitata in suo soccorso, mettendo in fuga l'aggressore prima che potesse portare i propri intenti a più gravi conseguenze. La ragazza, in comprensibile stato di forte choc, è giunta a denunciare l'accaduto presso il comando dell'Arma nella stessa serata, dopo essere tornata a casa ed aver raccontato ai propri familiari quanto accaduto. Attivate immediatamente le indagini e le ricerche dell'uomo sulla base delle indicazioni fornite dalla vittima, ascoltata in audizione protetta dai militari dell'Arma con il supporto di personale specializzato e di una psicologa esperta nel trattamento di questo genere di traumi, anche grazie alle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza pubblica installati in città, i Carabinieri sono quindi giunti all'identificazione del responsabile, che veniva individuato con certezza. Questa mattina la convalida del fermo che ha portato in cella il responsabile dell'aggressione, recluso presso il carcere del capoluogo con l'accusa di violenza sessuale aggravata.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Corte dei conti,'Def è equilibrato, stime sono rassicuranti'
(ANSA) – ROMA, 19 APR – Il quadro del Def all’esame del Parlamento “è ispirato a principi di prudenza. Sia l’intelaiatura macroeconomica che quella di finanza pubblica disegnano per il prossimo triennio un profilo che, pur considerando le incertezze che ancora caratterizzano il panorama internazionale, appare per molti versi equilibrato”. Lo indica la Corte dei Conti in audizione sul Def alle…
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Mercoledì 3 aprile, fra le 12 e le 18, la Corsica si è dichiarata «isola morta» per dare così il benvenuto al presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, sbarcato per proseguire il «dialogo nazionale» avviato lo scorso gennaio per risolvere la crisi dei gilet gialli. (...) A pagarla, i contribuenti francesi con 12 milioni di euro, come confermato durante un' audizione in Senato (...). L'indice di gradimento dei córsi nei confronti dell' inquilino dell' Eliseo lo si poteva misurare già alla vigilia della visita, dal suo percorso blindato da ben otto squadroni della gendarmeria, equivalenti a 400 uomini, per ragioni di sicurezza. Un centinaio di sindaci hanno accettato di incontrarlo, ma il governatore Jean-Guy Talamoni e il presidente del consiglio esecutivo Gilles Simeoni hanno deciso di boicottare il dibattito invitando la popolazione a «esprimere pacificamente e simbolicamente ma con forza e determinazione il rifiuto del diniego di democrazia nei loro confronti». E il paesino di Cozzano, che conta 280 abitanti, dove si è svolto l'appuntamento istituzionale, ha perfino dichiarato il capo dello Stato «persona non grata». La tensione fra l' esecutivo e i nazionalisti è alle stelle come non accadeva da anni perché il corso non è una lingua ufficiale né nelle scuole né nei documenti della pubblica amminstrazione.
https://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/13451312/corsica-rivolta-indipendentisti-contro-emmanuel-macron-paghiamo-genova-torniamo-italia.html
Macron peggio del gatto nero stereotipale. Viene accolto col medesimo entusiasmo che si ha per una raccomandata dall’Agenzia delle Entrate.
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